DEMONIO INFERNO: come parlarne ai bambini?

22.02.2013 00:23

 

Una mamma, dal Libro degli Ospiti, ci pone queste domande e riflessioni:

 

"Salve a tutti! Sono passata di qui per caso e ho trovato molto interessanti i vostri articoli. Preciso che io vado in chiesa e frequento con la mia famiglia la parrocchia e abbiamo tre figli. Ho solo una perplessità: come parlare ai bambini del diavolo e dell'inferno? Esistono davvero?

Certo che ho chiesto anche al mio parroco ma ciò che mi ha detto non mi convince. Dice che l'inferno non è un luogo eterno e che non bisogna parlarne ai bambini, a loro basta parlare del paradiso. Io ricordo che Benedetto XVI in una parrocchia all'omelia ne ha parlato, ma non ricordo il passo.

Diciamo che non voglio polemizzare ma sapere come si può parlare ai bambini di questa realtà alla quale io credo, ma senza terrorizzarli.

Grazie di tutto, seguiterò a leggere eventuali risposte".

 

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Carissima "mamma", le sue domande vanno ad integrare una gravissima deformazione e lacuna del nostro tempo. Deformazione in quanto è noto che da dopo il Concilio una certe corrente modernista nella Chiesa ha tentato e tenta di rimuovere l'Inferno dall'insegnamento, Vescovi e Sacerdoti non vi credono più e seminano l'errore. Lacuna in quanto molti Sacerdoti, purtroppo, non sono stati preparati alla sana dottrina da quando nei Seminari c'è stata la rivoluzione modernista del dopo Concilio che ha tolto loro i veri Maestri come san Tommaso d'Aquino, i tanti Dottori della Chiesa come san Bellarmino, ecc... per cedere il posto a professorini modernisti come K. Rahner, Enzo Bianchi ed altri (1).

Ha fatto bene a ricordare il grande Pontefice Benedetto XVI il quale, infatti per ben due volte ha parlato, senza mezzi termini, dell'esistenza del demonio, delle sue opere, e dell'Inferno quale realtà drammaticamente autentica ed eterna.

Ne ha parlato nel Messaggio per la Pace del 2006 « Nella verità, la pace », quando dice:

- "E allora, chi e che cosa può impedire la realizzazione della pace? A questo proposito, la Sacra Scrittura mette in evidenza nel suo primo Libro, la Genesi, la menzogna, pronunciata all'inizio della storia dall'essere dalla lingua biforcuta, qualificato dall'evangelista Giovanni come « padre della menzogna » (Gv 8, 44). La menzogna è pure uno dei peccati che ricorda la Bibbia nell'ultimo capitolo del suo ultimo Libro, l'Apocalisse, per segnalare l'esclusione dalla Gerusalemme celeste dei menzogneri: « Fuori . . . chiunque ama e pratica la menzogna! » (22, 15). Alla menzogna è legato il dramma del peccato con le sue conseguenze perverse, che hanno causato e continuano a causare effetti devastanti nella vita degli individui e delle nazioni. (2)

- dall'Omelia del 25.3.2007, dice il Papa:

"E’ venuto Gesù per dirci che ci vuole tutti in Paradiso e che l’inferno, del quale poco si parla in questo nostro tempo, esiste ed è eterno per quanti chiudono il cuore al suo amore. Anche in questo episodio, dunque, comprendiamo che il vero nostro nemico è l’attaccamento al peccato, che può condurci al fallimento della nostra esistenza. Gesù congeda la donna adultera con questa consegna: "Va e d’ora in poi non peccare più". Le concede il perdono affinché "d’ora in poi" non pecchi più". (3)

 

Il Sacerdote che negasse questa realtà, deve essere amorevolmente corretto, e pregare per lui.

Anche noi non vogliamo polemizzare! Ma è necessario dire la verità.

Dice Baudelaire: "Il capolavoro di Satana è di aver fatto perdere le sue tracce e di aver convinto gli uomini che egli non esiste". Eppure senza la presenza di Satana resta inspiegabile tutto il male che c'è nel mondo, come senza la presenza di Dio resta inspiegabile tutto il bene che c'è, compresa la nostra stessa esistenza.

A tal proposito, dopo averle consigliato di munirsi del solido Catechismo della Chiesa Cattolica e del suo Compendio, e di trovare in questo le risposte alle sue domande, ci accingiamo ad offrire a Lei e a tutti i lettori, un breve articolo del grande esorcista dei nostri tempi: Don Gabriele Amorth, un articolo arricchito e completato anche da riferimenti biblici.

Infine insieriamo il consiglio di un altro utente che sempre dal Libro degli Ospiti comunica questo:

Autore: catholicpride

Mi permetto di consigliare la lettura di un bellissimo libro sull'argormento di Padre Giovanni Cavalcoli, OP, intitolato "L'inferno esiste - La verità negata", editto da Fede&Cultura.
https://www.fedecultura.com/libro/l-inferno-esiste/

 

La ringraziamo molto per la sua attenzione e la invitiamo ad usare il santo Rosario ogni giorno, magari insieme ai suoi Familiari.

 

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DEMONIO INFERNO: come parlarne ai bambini?

Consigli per genitori, sacerdoti e catechisti

don Gabriele Amorth con il magistero della Chiesa

Da più parti mi sento rivolgere questa domanda che interessa genitori, catechisti, educatori, Il Signore si rivelò nell’Antico Testamento per mezzo dei profeti, e infine si manifestò nel ministero pubblico di Cristo: insegnò sempre l’intera verità a tutti, grandi e piccoli. Certamente i bambini ne avevano una comprensione conforme alla loro intelligenza; anche l’insegnamento privato deve tener conto dell’età e del metodo che si deve usare con i fanciulli, conforme alla loro comprensione. Ma sarebbe un grave errore nascondere ai bambini delle verità, temendo di spaventarli.


Mi vengono in mente, in proposito, le osservazioni di Sr. Lucia di Fatima quando, già in età matura, ripensava a quel famoso 13 luglio 1917, in cui la Madonna fece vedere l’inferno ai piccoli veggenti e rivelò loro i famosi tre segreti. Ebbene, Lucia fa notare: “Qualche volta si teme di parlare dell’inferno ai bambini, per paura di spaventarli. La Madonna invece, quasi senza tener conto della nostra età (rispettivamente 7, 9, 10 anni), non solo ci parlò dell’inferno, ma ce lo fece vedere e ne fummo terrorizzati a tal punto che saremmo morti di paura, se Lei non ci avesse assicurato poco prima che ci avrebbe portati in Paradiso”. Da questa visione e dalla visione delle anime che in massa precipitavano nell’inferno, venne ai tre fanciulli uno slancio enorme di riparazione, uno zelo ininterrotto a offrire sacrifici per la conversione dei peccatori.

Così come abbiamo nell'insegnamento della Chiesa la grande dottrina di santa Caterina da Genova sul Purgatorio che, se insegnata ai fanciulli, si darà a loro fin da subito di pregare per queste Anime e sollecitare la loro stessa intelligenza all'esistenza della nostra vera Patria, il Paradiso.

E' importante, infatti che ogni lezione impartita sull'Inferno non venga mai disgiunta dall'esistenza del Paradiso, luogo di delizia e beatitudine che Gesù stesso ha promesso:

«Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».

Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?».  Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto» (Gv.14,1-7).

Senza dimenticare la prima indulgenza che il Signore concesse dalla Croce al buon Ladrone: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».  Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso» (Lc.23,42-43).

E' importante far capire ai bambini che la nostra Patria vera è il Paradiso per il quale Gesù è la via e la verità e che se non andiamo in Paradiso non è che esistono altri paradisi religiosi o il nulla, ma c'è solo il suo opposto, l'Inferno.

 

Il Catechismo della Chiesa Cattolica teme solo una cosa: il fondamentalismo. Cosa significa?

Significa che estremizzare un solo aspetto della Buona Novella, rende vano ogni sforzo per la conversione. Per esempio: se si insegnasse solo l'Inferno, semineremo soltanto angustia, terrore, paura, rischiando di far scappare i bambini ma anche gli adulti; se insegnassimo solo il Paradiso come purtroppo spesso accade nei nostri giorni quando si rinnega l'esistenza del diavolo e dell'Inferno, si finirebbe con il nascondere l'importanza della croce di ognuno e della stessa conversione perchè, in Paradiso, non si va senza la croce e senza la conversione.


Quando Gesù parlava dell’Inferno ne parlava a tutti, anche ai bambini, sulla cui presenza i Vangeli ci informano più volte. Ognuno poi comprende e ritiene secondo le sue capacità soprattutto se genitori, sacerdoti e catechisti saranno capaci di aiutarli alla comprensione; ma non è detto che i fanciulli capiscano meno degli adulti: l’effetto prodotto dalla vista dell’inferno da parte dei bambini di Fatima ci dice che molte volte i fanciulli sanno comprendere perfettamente, alla lettera, senza minimizzare come fanno tanti adulti ( teologi e persino esegeti...); e poi si comportano di conseguenza, con una coerenza anche eroica.


Credo inoltre che ci siano alcuni concetti fondamentali su cui si possa e si debba insistere con i bambini. Sono concetti basilari, tali da non spaventare nessuno, e che certamente dovrebbero essere ben tenuti presenti anche dagli adulti.


1 - Un primo concetto è che Dio è buono e ha creato buone tutte le cose e tutti gli esseri, specie quelli intelligenti e immortali: angeli e uomini. Dio non ha creato i diavoli e neppure i cattivi; ha creato solo angeli buoni. Ma ha dato agli angeli (come poi agli uomini) il dono della libertà. Alcuni angeli hanno usato male di questo dono: si sono sentiti così grandi nel loro orgoglio, da disobbedire a Dio, da opporsi a Dio; così invece di seguire il bene che è Dio stesso, e non essendoci altre strade che Dio avesse creato, hanno dato origine ad una strada che è il contrario del Bene, cioè il Male. Perciò esiste il male: non perché l'abbia creato Dio, ma perché questo male ha avuto origine dalla rinuncia e dal rifiuto di seguire il bene, cioè Dio.

E invece di rimanere angeli luminosi e felici, sono diventati demoni tenebrosi e disgraziati; si sono condannati da sè all’eterno supplizio dell’inferno. Anche nelle favole, che sono semplici fatterelli inventati, si tiene conto di questa realtà: chi non fa il suo dovere può finire male e degradarsi; chi compie il male se la deve vedere con gli eroi. E' importante far capire ai bambini, partendo proprio dalle favole, che noi abbiamo più che un eroe, abbiamo il Figlio di Dio che facendosi uomo è venuto per salvarci. Salvarci da che cosa? Ecco la domanda che dobbiamo suscitare nella curiosità tipica del bambino.

Ad esempio Pinocchio, per non voler studiare ma solo giocare, diventa.. un asino. Se non vuoi andare a scuola, ne paghi le conseguenze, si resta ignoranti ed analfabeti e nella vita ti precludi molte cose interessanti come leggere, scrivere, fare il ragioniere, e così via. Le nostre scelte nella vita determinano dove finiremo.
Ogni essere umano è stato creato da Dio: buono e per il bene. Il fine a cui siamo destinati è il Paradiso, per questo nasciamo. Ma Dio ci ha dato il dono della libertà, che rende meritevole il bene che facciamo. Però se compiamo il male ne abbiamo colpa, e ci condanniamo da noi stessi al castigo. In sostanza: chi fa il bene riceve il bene; chi fa il male riceve il male. Lo dice la Scrittura: ti sarà dato ciò che avrai scelto.

Si può e si deve insegnare ai bambini la parabola del ricco Epulone e di Lazzaro (Lc.16,19-31).

 

2 - Il demonio, essendo diventato nemico di Dio, cerca di fare in modo che anche l’uomo si distacchi da Dio e lo disubbidisca; ecco perchè ci tenta. Si deve far sapere ai bambini la verità: Dio che è tanto buono ha mandato a noi il suo Figlio Unigenito perchè ci salvasse e ci aiutasse in questa battaglia, come la chiama san Paolo. Mentire non serve a nulla! Il bambino deve conoscere l'amore grande ed immenso del Crocefisso per noi, per questo il demonio si accanisce contro gli uomini ingannandoli, dividendoli nelle famiglie. Tutti i bambini devono avere la possibilità di scegliere da che parte stare, aspettare che diventino grandi è troppo tardi e molti di loro già nell'adolescenza, il periodo in cui matura la malizia nell'uomo e si affermano i vizi, sono già perduti se nessuno rammenterà loro la verità  sulla loro esistenza. Per questo il grande San Pio X, che era un saggio catechista nel cuore, si premunì di avvicinare i bambini alla Prima Comunione non appena avessero raggiunto l'età scolare, i sette anni: lo fece per proteggerli dal crescere senza la sana dottrina, e per ricevere Gesù in uno stato di grande purezza e innocenza.

E poi: Dio ci ha dato gli Angeli che ci proteggono; ognuno di noi ha il suo angelo custode.

Ma dipende da noi ubbidire alle tentazioni del demonio o alla voce dell’angelo. Possiamo fare l'esempio dei genitori: quante volte la mamma deve mettere in guardia il figlio dai pericoli che ci sono in casa e fuori casa? Oppure quando i figli crescono, in una famiglia naturale e cristianamente normale, non saranno forse premurosi i genitori nel dire loro fin dove possono andare quando escono, quanto devono fare attenzione alle cattive compagnie, di come non devono prendere droghe e cose varie? E cosa succede se i figli non ascoltano ed anzi vogliono fare quello che gli pare loro andando contro i moniti dei genitori? O come la favola di Pinocchio che abbiamo citato: anche per lui c'è un aiuto, la coscienza che è il grillo parlante, ed anche la fatina e come si comporta Pinocchio? che invece di ascoltare loro, finisce per scegliere di seguire gli scaltri perditempo del gatto e la volpe.

Altro esempio è il medico: se il medico dice al bambino che è necessario che prenda una certa medicina perchè lui stia meglio, non ascolterà egli il medico anche se la medicina potrebbe non piacergli?

Altro esempio la scuola, gli insegnanti: puoi pretendere di avere buoni voti se sei cosciente di non aver studiato e di non esserti ben applicato?

Un altro esempio per gli amanti dello sport: quanto deve faticare un giovane atleta per raggiungere i risultati di un campione?

Perciò non dobbiamo avere nessuna paura, ma essere fedeli a Dio: chi è fedele a Dio va in Paradiso, come gli angeli e i santi; chi si ribella a Dio va all’inferno, come i demoni.

Il successo che vogliamo avere nella vita deve essere in sintonia con quello dell'eternità. Dobbiamo insegnare ai bambini che abbiamo anche un anima, oltre al corpo, da nutrire e proteggere perchè mentre il corpo con la morte si disfa, diventa polvere, l'anima resta ed è eterna. E che se vogliamo risorgere splendenti con il corpo trasformato come ha promesso Gesù, è necessario che facciamo anche quanto Lui ci dice di fare.

 

3 - Il demonio ha i suoi alleati, da cui dobbiamo stare in guardia. I primi alleati sono le nostre passioni disordinate, che vanno tenute a freno col dominio di sè, con i sacrifici volontari (fioretti), con le azioni virtuose, la preghiera, i sacramenti.

Poi ci sono altri alleati del demonio, che sono le occasioni di male che il mondo può presentare: compagnie cattive, letture o spettacoli non buoni (oggi e particolarmente pericolosa la televisione, che va usata con parsimonia e stando bene attenti alla scelta dei programmi).

Fin da piccoli è necessario saper distinguere ciò che è bene da ciò che è male, quello che piace a Dio da quello che è contro i suoi insegnamenti: ubbidendo al Signore ci si comporta come gli angeli; disubbidendo a Dio ci si comporta come i demoni.

Non dite che i bambini non riescono a comprendono i Dieci Comandamenti; se li comprendevamo noi nel secolo passato che non avevamo tutte queste opportunità tecnologiche, interattive ecc..., figuriamo oggi! Non è corretto far passare i bambini come svegli ed intelligenti solo a riguardo dei giochi elettronici o per tenerli ore ed ore davanti alla televisione o persino al computer, e poi vederli incapaci di apprendere gli insegnamenti di Gesù che proprio a loro si rivolgeva come esempio per gli adulti.

Come i demoni hanno degli alleati, anche noi li abbiamo e sono, oltre quelli citati al punto 2, la Preghiera.

L'esempio pratico è pensare a quante suppliche rivolgono i bambini ai genitori quando vogliono ottenere qualcosa. Spesso sono molto insistenti, non si scoraggiano fino a quando non ricevono quanto chiedono. Qualcuno che si arrende riesce comunque ad ottenere qualcos'altro perchè la sua ubbidienza a non insistere venga premiata. Perchè allora deve diventare scandaloso che si insegni ai bambini di Pregare il Padre nostro la mattina e la sera?

Perchè scandalizzarsi se prima di mangiare e dopo aver mangiato si ringraziasse il Signore del dono del cibo? Piuttosto chiediamoci quanti genitori oggi pregano al mattino ed alla sera o per i pasti? Quanti genitori dicono in casa il Rosario con i propri figli? Quanti genitori insegnano ai propri figli di pregare il proprio angelo custode? Loro lo fanno?

Potrebbe un atleta raggiungere i suoi traguardi senza gli strumenti per praticare lo sport che vuole esercitare? La Preghiera, il Rosario è lo strumento che allena le nostre anime al bene, cioè a Dio. Senza Gesù non possiamo fare nulla, e la Preghiera è lo strumento che ci mette in comunione con Lui. Raccontiamo ai bambini storie vere come quella dei tre Pastorelli di Fatima di cui due beatificati e avevano solo 8 e 10 anni.

 

Come si vede, si può benissimo parlare del diavolo anche ai bambini, insegnando loro a non averne nessuna paura, perchè il diavolo non può farci nessun male se non siamo noi a volerlo. Ma si può prendere benissimo l’esempio dagli angeli e dai demoni per far distinguere il bene dal male, l’ubbidienza a Dio dalla disubbidienza a Lui; possiamo usare le favole come la Bella e la Bestia, o il Re Leone e tante altre storie, aneddoti, esempi che la storia ci insegna e, di conseguenza, insegnare loro il premio e il castigo che dipendono dal nostro comportamento.

E' perciò fondamentale che il primo esempio di bene lo diano i genitori. I bambini seguono molto gli esempi, sono come delle spugne: assorbono il mondo che li circonda, apprendono molto, sanno stupirsi e meravigliarsi, sanno compiere delle scelte, dimostrano di avere anche molto gusto, ed anche se da piccoli il loro modo di amare è associato a ciò che possono ricevere in cambio, se ricevono esempi gratificanti e dottrinalmente cristiani, sono in grado di comprendere che Gesù li ha amati gratuitamente e trovare così in Gesù il vero esempio, modello da seguire ed imitare. Le storie di bambini santi ce ne sono molte, pensiamo a santa Teresina del Bambin Gesù che a soli 24 anni è diventata santa ed oggi Dottore della Chiesa. Fin da bambina aveva imparato dai genitori, diventati beati anche loro, ad amare Gesù, la Vergine Santa e i Santi tanto che aveva deciso da bambina di mantenersi pura per diventarlo anche lei, e così è stato, ha raggiunto lo scopo. Diamo uno scopo ai bambini, diamo loro Gesù, e non deluderanno.

 

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Note

(1) si legga anche qui: https://www.riscossacristiana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=119&Itemid=66

(2) testo integrale:

https://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/messages/peace/documents/hf_ben-xvi_mes_20051213_xxxix-world-day-peace_it.html

(3) testo integrale:

https://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/homilies/2007/documents/hf_ben-xvi_hom_20070325_visita-parrocchia_it.html