Benvenuti in questo Blog

Sia ben chiaro: la carità è nostra, quanto a definirci intellettuali non ci pensiamo assolutamente.

Per intellettuale intendiamo il divino sapere della Chiesa, il suo prezioso Magistero bimillenario, l'insegnamento dei Santi, dei Dottori, dei Pontefici.

Per esempio, ecco cosa insegna il Venerabile Pio XII:

 “nel corso di questi ultimi secoli si è tentata la disgregazione intellettuale, morale e sociale dell’unità nell’organismo misterioso di Cristo. Si è voluta la natura senza la grazia; la ragione senza la fede; la libertà senza l’autorità; e qualche volta anche l’autorità senza la libertà. Questo nemico è diventato sempre più concreto, con un’audacia che Ci lascia stupefatti: Cristo sì, la Chiesa no. Poi: Dio sì, Cristo no. E infine il grido empio: Dio è morto; o piuttosto Dio non è mai esistito. Ecco il tentativo di edificare la struttura del mondo su fondamenti che Noi non esitiamo a indicare col dito come i principali responsabili della minaccia che pesa sull’umanità: un’economia senza Dio, un diritto senza Dio, una politica senza Dio”;

Pius XII All’Unione Uomini di Azione Cattolica (12.10.1952).

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Come abbiamo spiegato nel "Chi siamo" siamo "anticlericali" ma fortemente "papisti", ossia, riconosciamo nel Successore di Pietro la vera bussola in questo mondo spregiudicato e in balia delle mode. Riportiamo un passo che abbiamo trovato in rete e che condividiamo, firmato da Marco Mancini:

Non siamo noi “papisti”, ma è la Congregazione per la dottrina della Fede a dire che, per esempio, la dottrina cattolica sulla morale sessuale rientra in quel nucleo di verità al quale il fedele cattolico è tenuto a prestare “il suo assenso fermo e definitivo […]. Chi le negasse, assumerebbe una posizione di rifiuto di verità della dottrina cattolica e pertanto non sarebbe più in piena comunione con la Chiesa cattolica”. E noi, da “papisti”, il nostro assenso lo prestiamo consapevolmente, perché sappiamo che non si tratta di moralismo fine a se stesso, ma di qualcosa che ha a che fare con il vero senso dell’essere uomo. Anche se conosciamo perfettamente la nostra debolezza, anche se sappiamo che è difficile resistere alla tentazione e che spesso siamo noi stessi a cadere: ma “laddoveèabbondatoilpeccato, ha sovrabbondatolagrazia” (Rm 5, 20). In questo, come in tanti altri campi, nessuno di noi è un santo (o magari qualcuno sì...), ma non facciamo della nostra colpa un vanto. Quanto ai nostri amici progressisti, sono liberissimi di costruirsi una morale a proprio uso e consumo: comincino però a chiedersi se possano ancora dirsi pienamente cattolici.

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Con il termine "anticlericali", in questo Annus Fidei, non vogliamo assumere alcun appellativo nuovo, la nostra è una sana provocazione con la quale intendiamo prendere le distanze contro certo Clero modernista che vuole imporre una falsa dotrina etica e morale e lo fa abusando del proprio potere il quale è sacro e non profano; prendere le distanze da certa liturgia teatrale e creativa a discapito della sacralità del servizio liturgico riportato dal Pontefice Benedetto XVI, seppur nella forma detta Novus Ordo, a risplendere nei segni e nei gesti che sempre  hanno contraddistinto il nostro Culto all'unico Dio vivo e vero. Tutti i Papi dalla fine dell'Ottocento hanno condannato fortemente quegli appellativi quali: modernista, nouvelle theologie, progressisti, atti a voler piegare la rotta della Barca di Pietro verso le loro destinazioni nefande.

"Vogliamo pure che i nostri si guardino da quegli appellativi, di cui si è cominciato a fare uso recentemente per distinguere cattolici da cattolici; e procurino di evitarli non solo come « profane novità di parole », che non corrispondono né alla verità, né alla giustizia, ma anche perché ne nascono fra i cattolici grave agitazione e grande confusione.
Il cattolicesimo, in ciò che gli è essenziale, non può ammettere né il più né il meno: «Questa è la fede cattolica; chi non la crede fedelmente e fermamente non potrà essere salvo»(28); o si professa intero, o non si professa assolutamente. Non vi è dunque necessità di aggiungere epiteti alla professione del cattolicesimo; a ciascuno basti dire così: «Cristiano è il mio nome, e cattolico il mio cognome»; soltanto, si studi di essere veramente tale, quale si denomina".

"AD BEATISSIMI APOSTOLORUM" di Papa Benedetto XV

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Infine: attenti al relativismo intellettuale:

La rete manifesta, dunque, una vocazione aperta, tendenzialmente egualitaria e pluralista, ma nel contempo segna un nuovo fossato:  si parla, infatti, di digital divide. Esso separa gli inclusi dagli esclusi e va ad aggiungersi agli altri divari, che già allontanano le nazioni tra loro e anche al loro interno. Aumentano pure i pericoli di omologazione e di controllo, di relativismo intellettuale e morale, già ben riconoscibili nella flessione dello spirito critico, nella verità ridotta al gioco delle opinioni, nelle molteplici forme di degrado e di umiliazione dell'intimità della persona. Si assiste allora a un "inquinamento dello spirito, quello che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia..."
(....)
È questa la nostra missione, la missione irrinunciabile della Chiesa:  il compito di ogni credente che opera nei media è quello di "spianare la strada a nuovi incontri, assicurando sempre la qualità del contatto umano e l'attenzione alle persone e ai loro veri bisogni spirituali; offrendo agli uomini che vivono questo tempo "digitale" i segni necessari per riconoscere il Signore". Cari amici, anche nella rete siete chiamati a collocarvi come "animatori di comunità", attenti a "preparare cammini che conducano alla Parola di Dio", e ad esprimere una particolare sensibilità per quanti "sono sfiduciati ed hanno nel cuore desideri di assoluto e di verità non caduche". La rete potrà così diventare una sorta di "portico dei gentili", dove "fare spazio anche a coloro per i quali Dio è ancora uno sconosciuto"

 ( Benedetto XVI, passi tratti da: Messaggio per la 44 Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, 16 maggio 2010).

 

 

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Stiamo lavorando.....

Avviso ai visitatori del 13.12.2012

il Blog è appena nato, abbiate pazienza.

Al momento è stata aggiornata  la pagina del "Chi siamo", ed è stato inserito il primo Blog. Abbiamo anche inserito una pagina particolare "Antidoti" nella quale saranno inserite brevi pensieri dei Santi. Offerte come piccole perle e a piccole dosi, desidarano aiutare il lettore (se cattolico) a meditare sulla propria condotta di vita nel mondo e nella Chiesa, verificare il grado di coerenza alla Legge di Dio, al vero Comandamento dell'Amore e all'insegnamento dottrinale della Chiesa; se non cattolico, auspichiamo che queste perle possano aiutarlo a trovare la via da seguire per trovare il Dio Vivo e vero. A tutti e per tutti assicuriamo il ricordo nella Preghiera, così invitiamo anche i lettori a pregare per noi, nella Comunione dei Santi.

Gli aggiornamenti non avranno una cadenza fissa, ma saranno frequenti, certamente con frequenza settimanale.

Grazie e buon Avvento a tutti i Visitatori.