2017 Cento anni Apparizioni di Fatima

18.07.2013 13:07

 

Di recente e da più parti, vertono e fremono i preparativi che nel 2017 vedono implicati due eventi particolari, ma anche contraddittori fra loro: i 500 anni dalla Riforma Protestante di Martin Luthero e i 100 anni dalle Apparizioni della Madonna di Fatima.

Ora, ci dicono alcune email giunte, che da più parti nella Chiesa sembra che qualche Prelato stia spingendo i Cattolici ad un obbligo inaccettabile: festeggiare la Riforma luterana con i protestanti, e sembra che a parte in Portogallo, non sia stata intrapresa infatti alcuna nobile iniziativa (per esempio nessuna crociata del Rosario) in preparazione al Cenetenario delle Apparizioni di Fatima.

Ci è stato chiesto: come dobbiamo comportarci? E' obbligatorio questo genere di obbedienza alle Gerarchie?

Sarebbe bello e facile per noi rispondere: non possiamo assumerci questa responsabilità, che ognuno interroghi la propria coscienza (come a dire: che si arrangi); oppure che obbedire è obbligatorio. Ma non è così, non abbiamo cioè alcun diritto di spargere veleni, disobbedienze, indifferenza al problema, è necessario assumere una posizione, prima fra tutte quella della Preghiera, specialmente il Santo Rosario. Si dia testimonianza di questa preghiera sublime, si diventi innanzi tutto apostoli del Rosario di Maria perseguendo una vita cristiana coerente a partire dalla Famiglia nei suoi valori evangelici e naturali, come nei posti di lavoro. Una vita incoerente infatti, genera la divisione, l'incomprensione, l'apostasia, l'eresia.

Quindi è chiaro: noi festeggermo il Centenario delle Apparizioni della Madonna a Fatima e supplicheremo al Suo Cuore Immacolato la nostra e la loro conversione, la conversione dei luterani e la conversione dei tanti prelati altamente confusi e in odore di apostasia.

Alludendo al centenario delle apparizioni di Fatima nel 2017 – un evento in cui, in umile considerazione della propria età, il Papa non incluse se stesso – Benedetto XVI affermava quel 13.5.2010:
«Tra sette anni ritornerete qui per celebrare il Centenario della prima visita fatta dalla Signora “venuta dal Cielo”, come Maestra che introduce i piccoli veggenti nell’intima conoscenza dell’Amore trinitario e li porta ad assaporare Dio stesso come la cosa più bella dell’esistenza umana. Un’esperienza di grazia che li ha fatti diventare innamorati di Dio in Gesù, al punto che Giacinta esclamava: “Mi piace tanto dire a Gesù che Lo amo! Quando Glielo dico molte volte, mi sembra di avere un fuoco nel petto, ma non mi brucio”. E Francesco diceva: “Quel che m’è piaciuto più di tutto, fu di vedere Nostro Signore in quella luce che la Nostra Madre ci mise nel petto. Voglio tanto bene a Dio!” (Memorie di Suor Lucia, I, 42 e 126)»

La difesa della verità contro il culto relativistico e anti-tradizionale del presente è una missione «per la Chiesa irrinunciabile» (Benedetto XVI Lisbona 15.5.2010), ripete Benedetto XVI: «Infatti il popolo, che smette di sapere quale sia la propria verità, finisce perduto nei labirinti del tempo e della storia». E anche questa conclusione corrisponde al senso profondo del messaggio di Fatima.

In questo ci incoraggiano le parole di Papa Francesco che il 6 aprile nelle Omelie a Santa Marta diceva:

  “siamo coraggiosi come Pietro o un po’ tiepidi?”. Pietro – ha osservato – non ha taciuto la fede, non è sceso a compromessi, perché “la fede non si negozia”. Sempre – ha affermato il Papa – “c’è stata, nella storia del popolo di Dio, questa tentazione: tagliare un pezzo alla fede”, la tentazione di essere un po’ “come fanno tutti”, quella di “non essere tanto, tanto rigidi”. “Ma quando incominciamo a tagliare la fede, a negoziare la fede, un po’ a venderla al migliore offerente – ha sottolineato - incominciamo la strada dell’apostasia, della non-fedeltà al Signore”.

Infine, potendo e dovendo citare anche la Scrittura leggiamo San Paolo ai Galati laddove ammonisce chiaramente:" Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!  L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!  Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!" (Gal.1, 8-10)


Questo non implica affatto alcuna crociata "contro" i Protestanti, al contrario, noi li affidiamo al Cuore Immacolato di Maria mediante il Rosario, la vita sacramentale (confessione ed Eucarstia) e la testimonianza di una vita coerente a difesa della vita nascente e morente, contro ogni aborto ed eutanasia, contro ogni tentativo di vedere affossata l'unione familiare voluta da Dio fra un Uomo ed una Donna mentre, lo sappiamo bene, i Protestanti hanno sposato quasi tutte le derive modaiole del nostro tempo. Quindi loro predicano un vangelo diverso, la Chiesa nella nostra Gerarchia non può obbligare i fedeli ad un così grave e vergognoso SINCRETISMO e relativismo dottrinale.
Noi dobbiamo obbedire quando non ci troviamo davanti ad un vangelo diverso...

La dottrina luterana si riassume in questi punti.
 
Lutero “nega” quasi tutti i sacramenti. Per Lutero i Sacramenti impartiti dalla Chiesa "romana" si sono ridotti solo a delle specie di riti magici, validi a prescindere dalla fede di colui che li riceve - vedasi il Battesimo ai bambini -. Secondo Lutero invece essi sono riconducibili ad uno solo: l’accettazione tramite la fede, delle promesse divine. Così vengono accettati i sacramenti dove è il fedele a ricevere ciò che Dio ci offre (Battesimo agli adulti e la Comunione ma privata della consacrazione e della Presenza reale) e aboliti quelli che lui definisce "istituzionalizzati", come a dire - inventati dalla Chiesa "romana" - quali il Matrimonio, l'Ordinazione Sacra, la Cresima, la Confessione e l'Unzione dei malati
 
Il sacerdozio universale, di conseguenza, viene abolito e nasce il libero esame delle Scritture - Sola Scriptura -.
 
Lutero critica così l’ordinazione sacerdotale. Per Lutero i sacerdoti sono solo "pastori-ministri" col compito di insegnare e predicare, che non devono però introdursi nel rapporto tra il singolo e Dio. Così, con Lutero, il sacerdozio è universale, ognuno, col battesimo, può divenire sacerdote. Questo è strettamente legato al libero esame delle Scritture da parte di ognuno (libero esame significa libera interpretazione). In base a questo Lutero abolisce gli ordini monastici e qualunque tipo di voto perché la visione di Lutero del “primato della fede” - il Sola Fidei -, faceva sì che egli diffidasse da tutto ciò che tendeva a trasformare il cristianesimo in una forma di vita "consacrata". Infine Lutero esalta il lavoro, ogni uomo deve sposarsi, avere figli e lavorare, conseguentemente, abolisce il divieto del matrimonio per i sacerdoti.

Qui Lutero stravolge l'autentica Dottrina della Chiesa.

Infatti per la Chiesa non c'è obbligo di sposarsi, così come per il prete non c'è l'obbligo del celibato, ma è una scelta che la Chiesa ha ben documentato: se l'uomo vuole sposarsi, che si sposi; se vuole CONSACRARSI A CRISTO, non significa affatto che egli non voglia sposarsi, la sua paternità è trasformata, è diversa, ma c'è, egli "sposa la Chiesa" e GENERA FIGLI spirituali attraverso le conversioni - rigenerazione - e quindi il Battesimo, non a caso egli è chiamato "padre" perchè, in quanto Sacerdote, ha assunto (Alter Christi) la paternità di Dio verso gli uomini. Per questo la Chiesa, nella scelta dei candidati NON accetta coloro che dimostrano avversione per il matrimonio e l'unione naturale fra un uomo e una donna, perchè il farsi sacerdozio NON è un "non volersi sposare" ma un rinunciare ad una famiglia personale per dedicarsi alla FAMIGLIA E AI FIGLI DI DIO....
Il tutto nasce da uno stato inquieto e drammatico personale di Lutero il quale, mentre era monaco agostiniano, avverte di non poter resistere alla CONTINENZA sessuale e finisce per rendere non solo manifesto il suo personale disagio, ma portandolo ad un pubblico più vasto (che verrà poi usato e strumentalizzato in chiave politica), impone la sua personale interpretazione biblica ai cattolici del suo tempo, come a dire: se io rinuncio al celibato, TUTTA LA CHIESA MI DEVE SEGUIRE, non posso essere solo io in difetto, di conseguenza è la Chiesa ad essere in difetto.
Da questo prurito nasce la contestazione di Lutero che pian piano andrà ad estendersi poi alle indulgenze quale capro espiatorio delle sue lamentele; all'infallibilità petrina, ai Sacramenti e via dicendo.
 
Per Lutero i veri sacramenti sono:
- L’eucaristia. Egli all'inizio non mette in dubbio la Presenza reale del corpo e del sangue di Cristo nel pane e nel vino. Il significato della Messa però cambia, essa diviene semplicemente la manifestazione della propria fede nella promessa divina e abolisce il concetto di SACRIFICIO ESPIATORIO. E il discorso si complica perchè in alcuni ambienti luterani - come in Svezia - la Messa ha mantenuto un certo lustro da fare invidia persino alle nostre messe moderniste sciatte e ridicole.
- Il battesimo. Non è più un rito che lava il peccato - Lutero abolisce la dottrina sul Peccato Originale -, ma è simbolo della morte e della resurrezione.
Infine come abbiamo accennato, la confessione cambia radicalmente, ciò che conta è solo la fede nella promessa del perdono. Il confessore, avendo abolito egli il sacerdozio ordinato e sacro, non ha più il potere di cancellare i peccati, ma può solo dare conforto. Il penitente amministra da sé tale sacramento, con la propria fede, si autogiustifica davanti a Dio mediante la sola fede. In questo senso egli intendeva risolvere così il problema delle indulgenze che, a questo punto, non erano più necessarie: niente Messa intesa come Sacrificio espiatorio (la quale è il massimo infatti delle indulgenze); niente suffragi per i Defunti, niente Purgatorio "chi si è salvato si è salvato, chi si è dannato si è dannato", niente speranza, la Chiesa diventa così per lui solo una istituzione necessaria ai fini dell'organizzazione consolatoria, eppure diventa incoerente quando imporrà il catechismo creato ad arte con le sue dottrine innovative.


Lutero non voleva fondare una nuova Chiesa, voleva infatti cambiare quella esistente con le sue innovazioni. Non essendoci riuscito è ovvio che per sopravvivere e dare asilo ai suoi discepoli, finirà per fondarne una tutta sua con il suo catechismo, la sua bibbia, i suoi sacramenti la sua messa, i suoi pastori.
Queste innovazioni porteranno Lutero, o meglio la sua dottrina, all'abolizione del culto a Maria e dei Santi, riconosce la prima parte dell'Ave Maria, ma rigetta la seconda parte per poi finire col rinunciare anche alla prima parte. I Santi sono TUTTI i battezzati che per fede accettano Gesù e nella fede muoiono, di conseguenza non è necessaria alcuna canonizzazione da parte dei vescoi o del Papa, una volta morti, nessuno può intercedere per i vivi, solo Cristo, ed ecco i famosi TRE Sola di Lutero: Sola Scriptura; Sola Fidei; Solo Christo.
Infine il Papa è dichiarato da Lutero "l'anticristo", da qui nasce il termine dispregiativo di "papisti" a quanti restarono fedeli al Pontefice.

Lutero inizia ad essere eretico in pochi punti, finendo poi per dare origine ad una "chiesa" privata del sacro che si contrappone alla Chiesa unica generata dal Costato di Cristo ed affidata al Pontefice e ai Vescovi in comunione con lui. Preghiamo affinchè nel 2017 non accada che certi prelati della Santa Chiesa non ci obblighino a diventare noi stessi protestanti, ma piuttosto spingano i luterani a riconoscere le loro eresie e a fare ritorno all'unica Chiesa di Cristo con la benedizione della Santissima Vergine Maria, debellatrice d'ogni eresia.

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