La Beata Emmerich la Chiesa e i Papi

18.03.2013 15:28

 

Le Visioni della Beata Caterina Emmerick sui Papi e la Chiesa

tratte da Ed. Cantagalli 1995

Già più di due secoli fa la beata Caterina Emmerich preannunciava che la liberazione di Satana sarebbe avvenuta poco prima dell’anno 2000 dichiarando “Mi è stato anche detto che Lucifero verrà liberato per un certo periodo cinquanta o sessanta anni prima dell’anno di Cristo 2000. Mi vennero indicate le date di molti altri eventi che non riesco a ricordare; ma un certo numero di demoni dovranno essere liberati molto prima di Lucifero, in modo che tentino gli uomini e servano come strumenti della giustizia divina”.

A Natale del 1819 Anna Emmerich rivela che la Provvidenza le dona alcune Visioni sul futuro del mondo, dei Papi e la Chiesa, riepilogabili in sette periodi che, tuttavia, non furono né a suo tempo, né dopo facilmente riconducibili ad una chiara cronologia o ad una chiara decifrazione.

La Beata così comincia a descrivere questi sette tempi al "pellegrino" (il Brentano): " Io vidi attorno alla Chiesa di Pietro una enorme quantità di persone, alcune occupate a distruggerla e molte altre invece a ripristinarla. Vidi il Papa in preghiera circondato da falsi amici, i quali spesso agivano in contrasto alle sue disposizioni. Un individuo piccolo e nero agiva freneticamente contro la Chiesa di Dio, e mentre quest'ultima veniva così abbattuta, dall'altra parte era anche ricostruita, ma, per la vertà, senza molto vigore" (pag. 139).

 

(siamo sempre nella Visione del Natale 1819): "Poi vidi giungere un nuovo Papa con una processione. Sebbene questo fosse più giovane del Papa precedente, era anche molto più severo. Venne accolto con i più grandi festeggiamenti. Sembrava come se volesse inaugurare la Chiesa, ma io sentii una voce: - Non c'è bisogno di una nuova inaugurazione, soltanto il Santissimo è rimasto al suo posto -. Ci fu però una duplice e grande celebrazione ecclesiastica, un giubilo generale e la Chiesa fu ripristinata. Prima che il Papa iniziasse la celebrazione il suo contorno era già preparato alle varie sostituzioni; vidi uscire dall'assemblea un certo numero di persone distinte e strettamente religiose che senza obiezioni proseguirono il loro cammino in altra direzione, mentre altri lasciarono l'assemblea con rabbia e brontolii. Il Papa allora, dopo aver proceduto alle sostituzioni di laici e religiosi, iniziò la grande celebrazione nella Chiesa di San Pietro" (pagg. 140-141).

 

(30 dicembre 1819): "Quando la battaglia sulla terra ebbe termine gli Angeli e la Chiesa che prima erano scomparsi divennero visibilmente luminosi e bianchi. Anche la Croce era scomparsa e al suo posto, sulla Chiesa, comparve un figura femminile, alta e piena di splendore che spiegava il suo mantello dai raggi dorati. Sotto la Chiesa apparvero reciprocamente mortificazione e conciliazione. Vidi Vescovi e pastori avvicinarsi e scambiarsi i loro libri. Le sette riconobbero la Chiesa, convinte dalla meravigliosa vittoria dei bianchi e dalle luci della Rivelazione che avevano visto scendere su di loro. (...) Quando io vidi tutto ciò ebbi la sensazione che il Regno di Dio fosse vicino. (..)... in tutti gli uomini cresceva una attività interiore sacra, come al tempo della nascita di Cristo. Sentii tutto questo ed esultai. (..) ... vidi che questi miei sentimenti erano condivisi da tanti umili fedeli cristiani. (...) i nemici si erano sparpagliati e non furono perseguitati. Numerose processioni si snodavano innanzi e dentro la Chiesa che adesso era presieduta da un nuovo e severissimo Papa. Prima dell'inizio della celebrazione egli, come già vidi, aveva scacciato via molti vescovi e pastori indegni. Questa festa nella Chiesa fu particolarmente celebrata dagli Apostoli" (pagg. 143-145).

Cominciano da qui altre visioni da agosto e fino alla fine di ottobre 1820 il ché ci fa presupporre che quanto abbiamo letto nelle Visioni del 1819, parte integrante di almeno alcuni dei sette periodi accennati dalla Beata, possano essere già avvenuti con, per esempio, il Papa visto come un "severo" che possiamo riconoscere in San Pio X che condannò il Modernismo anche se, è bene sottolinearlo, dal 1819 ad oggi non risulta esserci mai stato un Papa che abbia " scacciato via molti vescovi e pastori indegni..."? Non lo pensiamo dal momento che non era nel progetto di San Pio: "inaugurare la Chiesa, ma io sentii una voce: - Non c'è bisogno di una nuova inaugurazione, soltanto il Santissimo è rimasto al suo posto -. Ci fu però una duplice e grande celebrazione ecclesiastica, un giubilo generale e la Chiesa fu ripristinata. " Come possiamo ben vedere restiamo sempre con i tanti punti interrogativi e al condizionale.

In queste nuove Visioni del periodo del 1820, la Emmerich descrive nuovamente una Chiesa sottoposta a guerre ininterrotte e di annientamento su tutto l'emisfero terrestre e in ogni angolo della terra. Descrive come queste guerre contro la Chiesa "in futuro non oggi" - dice la Beata - erano guidate dall'ormai radicato impero dell'Anticristo e, specifica il Brentano: " Questa visione è certamente piena di lacune, spesso difficile da decifrare, ma quello che lei ha visto in queste forme nude, e che può descrivere solo a fatica, si accosta molto alle forme della Rivelazione nel Libro di San Giovanni.. (..) ciò che è certo è che tutti abbiamo pensato alla descrizione degli ultimi tempi..."

Così cominciano i racconti delle Visioni da agosto a fine ottobre 1820:

"Io vidi nuovi martiri, non di adesso, bensì del futuro, io vidi gente precipitarsi verso la grande Chiesa... (qui c'è tutta la descrizione - pagg. 147-148 - della bestia descritta in Apocalisse), e dopo la battaglia con la quale ci è lecito pensare ad un altro dei sette tempi indicati dalla Mistica, così riporta: " La Chiesa aveva ripreso il suo magnifico splendore. Fin dai confini del mondo la gente di buona volontà, di tutte le condizioni e della terra intera, aveva formato una immane catena umana per passare ad una ad una le pietre per ricostruirla. Vidi ancora tanti uomini cattivi e altri che sarebbero divenuti nuovi martiri per Gesù. La Chiesa fu ricostruita in breve tempo..."

Il 10 agosto 1820 ripartono le Visioni drammatiche sul Pontefice, ci è lecito dunque pensare ad un altro dei sette periodi: " Vedo il Santo Padre in grande assillo; abita in un altro palazzo circondato da poche persone di fiducia, le sue forze stanno per confrontarsi con la fazione cattiva. Se le forze del male avranno la meglio egli soffrirà ancora grandi tribolazioni prima della sua morte. Vedo la chiesa delle tenebre in crescita ed influire in modo negativo sul mondo del sentimento.

La pena del Santo Padre e della Chiesa è realmente così grande che si deve supplicare Dio giorno e notte. Io sono stata guidata questa notte a Roma. vedo il Santo Padre in una grande pena d'animo ancora nascosto per sfuggire alle sinistre minacce. Egli è stanchissimo e del tutto sfinito dagli assilli, dalla tristezza e dalle preghiere. Si nasconde perchè non può più reggere, gli è vicino un prete che è suo devotissimo amico ricolmo della grazia di Dio, che vede e annota molto, e comunica tutto fedelmente al Santo Padre.

A questo sacerdote dovetti rivelare, in preghiera, quelli che erano i traditori e i cattivi intenzionati: altissimi funzionari e fiduciari stessi del Santo Padre. In questo modo il Papa sarebbe stato messo in guardia in modo da non confidarsi più con chi gli era vicino, ma che in realtà era suo nemico. Egli è così debole che non può più camminare..." (pagg.149-150).

 

Non vogliamo aggiungere nulla a quanto abbiamo letto, lasciando ad ogni lettore di riflettere e meditare che l'unico Pontefice in questa situazione e in queste condizioni dal 1820 ad oggi, lo abbiamo oggi e si chiama Benedetto XVI.

Ci teniamo anche a sottolineare che con queste Visioni non intendiamo affatto essere ambigui e attribuire al nuovo Pontefice Francesco una qualche responsabilità o colpa. Noi riconosciamo Papa Franciscus il legittimo 266° Sommo Pontefice di Santa Romana Chiesa, Successore legittimo di Papa Benedetto XVI. Non tiriamo alcuna conclusione, ma quanto è accaduto in questi nostri giorni può solo essere letto in chiave cattolica e di grande Fede e di amore per il Papa e la Chiesa.

Non possiamo così ignorare la Visione del 25 agosto, a quanto abbiamo letto (anche qui ci sembra lecito pensare ad un altro dei setti tempi), nella quale dice la Emmerich: "Non so come stanotte giunsi a Roma, mi ritrovai vicino alla Chiesa di S. Maria Maggiore e vidi colà molta gente povera e devota, piena di paura e preoccupazione a causa del ritiro del Papa. Per questo motivo c'era inquietudine in città e la gente si recava a supplicare la Madre di Dio....(... qui descrive i sentimenti della gente) Vidi allora apparire la Madre di Dio, la quale mi disse che il pericolo sarebbe aumentato e perciò la gente doveva pregare ferventemente in modo devoto, con le braccia aperte e distese tre Pater Noster al Supremo (...) i fedeli avrebbero dovuto supplicare e pregare in special modo affinché la chiesa delle tenebre ricada di nuovo nell'abisso. La Madre di Dio parlò mi di molte cose assai difficili a spiegarsi; appresi che solo un prete avrebbe offerto un sacrificio incruento dignitosamente e consapevolmente come fecero gli Apostoli, allontanando tutti i pericoli. (...) Questa gente buona e devota, adesso era diventata sprovveduta e disorientata. Tra loro non c'era più nessun nemico eppure sembravano aver paura l'uno dell'altro" (pagg.150-151).

Il 7 ottobre la Emmerich ha una nuova visione  in cui viene accompagna da Santa Francesca Romana, dopo un giro nelle catacombe, descrive: "Quando con Francesca Romana e il Santo martire (di cui dice di non ricordare il nome), giunsi a Roma, vedemmo un grande palazzo (il Vaticano spiega poi), avvolto nelle fiamme. Fui molto turbata, nessuno tentava di spegnere quell'incendio ed ebbi l'impressione che gli abitanti volessero forse essere bruciati, perché nessuno tentava di domare le fiamme. Appena ci avicinammo il fuoco scemò fino a spegnersi. Potemmo vedere il palazzo bruciato e annerito dalle fiamme. Entrammo ed attraversammo molte sale meravigliose. Giungemmo fino al Papa che sedeva su una grande sedia era malatissimo ed aveva perduto i sensi. Non poteva più muoversi. (..) I religiosi che lo circondavano non mi piacevano, apparivano essere falsi e tiepidi. I devoti semplici e fedeli invece, si trovavano nella parte più lontana del palazzo. Parlai a lungo con lui e mi sembrò che la mia presenza in quel luogo fosse necessaria.

Parlai al Papa dei Vescovi che sarebbero stati insediati e gli parlai pure del pericolo di lasciare Roma. Secondo me non avrebbe dovuto farlo altrimenti senza la sua presenza in città, tutto sarebbe caduto nella confusione.

Egli però era persuaso di lasciare la città e mi rispose che questo pericolo non poteva essere evitato, doveva andare via per salvare molti e per salvarsi.

Santa Francesca Romana parlò ancora a lungo con lui. Io ero molto debole e sfinita. Roma si trovava in una condizione miserabile, la più piccola scintilla avrebbe potuto provocare il più grande incendio...."

Dal 10 ottobre 1820 riprendono le visioni apocalittiche sulla Chiesa di San Pietro che la Beata vede distrutta "fino al coro", tribolazioni che si concludono sempre con il trionfo della Chiesa vera per poi ricominciare la sua battaglia soprattutto interna.

"La Chiesa - si lamentò la Emmerich - è in grave pericolo, io devo chiedere e supplicare chi viene da me di pregare per la salvezza della Chiesa, pregarlo affinché reciti il Pater Noster. Si deve pregare affinché il Papa non lasci Roma; ci sono molti pericoli e si deve invocare il Signore che faccia mantenere la presenza dello Spirito Santo nell'animo del nostro Papa. (..)

Stanotte in una visione sul Papa, ho visto San Francesco portare la Chiesa, la vidi anche portata sulle spalle da un piccolo uomo che aveva tratti giudei nel viso. Sembrava come se incombesse un pericolo grave. Maria apparve sul lato nord della Chiesa con il suo manto protettore aperto (...).

La Chiesa era semidistrutta di nuovo ma c'era ancora il pavimento e la parte posteriore, il resto era stato distrutto dalle sétte segrete e dagli stessi servitori della Chiesa. I Dodici allora la portarono in un altro posto, mentre alcuni palazzi sprofondarono intorno a loro come grano dalle spighe.  Quando vidi la Chiesa di Pietro in quella condizione e come tanti religiosi avevano contribuito all'opera di distruzione, senza che ciò apparisse pubblicamente, ebbi una tale pena che invocai la pietà di Gesù. In seguito a tale invocazione mi apparve il mio Sposo Celeste, come un giovane, e mi parlò per lungo tempo. Egli mi disse che la Chiesa solo apparentemente sembrava crollare sotto questo peso, ma in verità da questo carico ne verrà la tranquillità e la Chiesa risulterà sui suoi nemici nuovamente vincitrice. Se anche un solo cristiano cattolico le resterà fedele, essa potrà vincere ancora..."

La Emmerich spiega poi come il Signore stesso la consola del fatto che nella Chiesa, in ogni tempo, ci sono sempre veri fedeli, ma esortandola a pregare e a soffrire in modo costante e perseverante: "Fui resa consapevole che i cristiani intesi nel senso vero della parola non esistono quasi più. Restai molto addolorata nell'apprendere questo"...  (pag.152-157).

 

A pag. 156 parte un'altra Visione sempre collegata a quanto abbiamo letto fino a qui:

La pia suora si lamentò a voce alta: "Vidi la Chiesa solitaria, interamente abbandonata. Sembrava che tutti fossero scappati via. Imperava la disarmonia più completa. Dappertutto vidi grandi difficoltà e odio, tradimenti e amarezze, inquietudini e cecità piena. Da un gruppo sinistro vennero inviati messaggeri segreti per dare intorno una notizia spiacevole che provocò odio e rabbia nel cuore degli ascoltatori. Io pregai diligentemente per questi nuovi oppressi. Vidi delle luci illuminare i luoghi dove i singoli pregavano, su tutti gli altri invece calare le tenebre oscure. La condizione si presentava in modo terribile. Ho supplicato la compassione di Dio per quegli uomini e per quella città.

O città, città (Roma), quali minacce! La tempesta è vicina. Fai attenzione! Ma io spero che tu resterai salda".

 

Infine il 16 ottobre la Emmerich descrive quest'altro particolare degno di nota perché descrive ampi giardini e una Via Crucis che solitamente si fa nei Venerdì di Quaresima: "Stanotte ho percorso la Via Crucis di Coesfeld. Ero in compagnia di molte anime. Esse mi presentarono la situazione difficile della Chiesa e mi mostrarono la necessità di pregare. Mi vidi circondata da molti giardini. Nei medesimi era simboleggiato il rapporto del Papa coi Vescovi. Il Papa era sul suo trono in giardino, e le figure e le forze di questoi Vescovi mi apparvero rappresentati da piante, frutta e fiori, sparsi nei singoli giardini. Dal trono del Papa si estendevano raggi su tutti i giardini, le piante e la frutta; erano le relazioni e gli influssi della Santa Sede".

 

Terminiamo qui questa prima parte dedicata espressamente alle figure di alcuni Pontefici e di una certa situazione nella Chiesa, attraverso le Visioni della Mistica Beata Caterina Emmerich.

Come abbiamo spiegato non intendiamo affatto usare queste Visioni contro il legittimo nuovo Pontefice, Papa Francesco, ci è sembrato molto più saggiamente portare i lettori alla riflessione e alla meditazione, alle molte coincidenze che riscontriamo nel testo con i fatti che stiamo vivendo.

Il modo migliore per leggere questi fatti è quello suggerito dalla Beata stessa: pregare, pregare, pregare; fare sacrifici, restare fedeli alla Chiesa, essere coerenti con la fede Cattolica che si vuole professare, amare incondizionatamente il Papa e la Chiesa. Incondizionatamente significa proprio amare il Papa e la Chiesa non come la vorremmo noi, ma come è e come la vuole Iddio, anche con i suoi "sfarzi" usati per il vero ed unico Culto Sacro, all'Eucaristia Santissima ai Riti.

 

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