Questo quiz che avete pubblicato mi serviva proprio, posso copiarlo nel mio blog?
Speriamo che molte persone lo leggano, troppi gruppi in nome della stessa Chiesa agiscono come dittatori mettendo in cattiva luce la nostra vera religione cattolica.
Libro degli ospiti
Bellissimo quiz
Data: 01.02.2013 | Autore: Antonietta da Livorno
R: Bellissimo quiz
Data: 01.02.2013 | Autore: Lo Staff del Blog
Gentile Antonietta, chiunque lo desideri può prelevare dal Blog tutti gli articoli che riterrà idonei, utili, interessanti per aiutare altri cattolici, e non, a conoscere davvero la nostra Santa Madre Chiesa.
Chiediamo solo che i vari articoli non vengano estrapolati dal contesto con il rischio di far dire agli autori ciò che non hanno detto, strumentalizzandone le intenzioni, soprattutto se qualche interpretazione fondamentalista volesse interpretare le nostre provocazioni come un attacco alla Santa Chiesa, ai Vescovi o al Santo Padre.
Come è scritto sopra: Appartenere alla Chiesa Cattolica è il dono più grande che Dio possa farci. Ma c'è un prezzo da pagare.
Ed è quello dell'onestà, del denunciare le cose che non vanno ma senza nascondere ciò che va bene.
Il Quiz è una di queste intenzioni utili atte al sano discernimento perchè la Chiesa non è una dittatura o un Soviet, e l'unico fondamentalismo che riconosciamo buono è quello dei Santi.
Cordiali saluti, e buon lavoro nel suo Blog
lo Staff del Blog.
Pagine spirituali
Data: 29.01.2013 | Autore: Rosalba
Salve a tutti. Vi ringrazio tanto per queste catechesi. Sono in rete da poco e sono in ricerca di siti come questo dove mi viene offerto materiale da leggere che mi aiuti a capire la dottrina della chiesa.
Bellissimo anche l'ultimo articolo! Mi chiedo infatti perchè i sacerdoti non ci insegnano più la strada percorsa dai santi. Per la predica di Natale non ho mai sentito il nostro parroco parlare del mistero dell'incarnazione di Dio, ma ci ha fatto tutta una serie di prediche sociali che mi hanno fatto sentire disgusto perchè Dio non c'entra nulla con la politica sociale, infine ci ha invitati persino a votare un partito, di sinistra naturalmente. A me della politica non interessa molto, ma non mi piace che sia mischiata alla dottrina dei sacramenti. Ma perchè la CEI con Bagnasco non fanno qualcosa vietando ai parroci di fare politica anzichè catechesi?
R: Pagine spirituali
Data: 29.01.2013 | Autore: Lo Staff del Blog
Gentile Rosalba,
rispondiamo subito alla sua domanda: onestamente non lo sappiamo neppure noi!
Tuttavia c'è da dire, con altrettanta onestà che tutto il Magistero ecclesiale vieta ai parroci di fare omelie politiche. La stessa Congregazione per il Clero ha emanato ultimamente diversi testi atti ad aiutare i Parroci a comprendere cosa sono le "omelie" e cosa si deve dire dal pulpito.
Ancora una volta siamo testimoni che la Chiesa insegna una cosa e molti Parroci agiscono in disobbedienza.
Noi possiamo pregare per questi Sacerdoti, sollecitarli all'obbedienza, laddove vi fosse amicizia e confidenza aiutarli con forti dibattiti a comprendere il loro errore, altro non possiamo fare; i laici devono mettere in guardia gli altri laici da affermazioni non dottrinali, altro non possiamo fare.
Ciò che possiamo fare e che ci riesce bene è testimoniare nella nostra vita la Verità e nella rete impegnare il tempo per "le cose di Dio". Possiamo seminare la buona stampa e dare vita a migliaia di pagine che ci dicano cosa hanno detto i Santi, come lei stessa ha osservato.
Non scoraggiamoci davanti alle difficoltà perchè ci saranno tempi anche peggiori di questi. Cerchiamo di fare la nostra parte con serenità, fiducia e onestà, condannando e senza ascoltare prediche che ci allontanassero dalla vera dottrina. Mettiamo in guardia noi stessi e il prossimo da queste derive e il resto mettiamolo nelle mani di Cristo, Capo della Chiesa e per questo inaffondabile.
Sursum corda.
Lo Staff del Blog.
Posso fare una critica?
Data: 24.01.2013 | Autore: Luisa C.1970
Mi sono sforzata di leggere gli articoli del blog e devo dire che li ho trovati tutti veramente costruttivi.
Tuttavia resto perplessa a quel disgusto prevalente sulle singole persone come nell'ultimo articolo nel quale si accusa un Cardinale, Gianfranco Ravasi. Non vi sembra eccessivo?
Dite di non giudicare le persone, ma alla fine lo fate, non sarebbe meglio astenersene?
Grazie.
R: Posso fare una critica?
Data: 24.01.2013 | Autore: Lo Staff del Blog
Gentilissima Luisa,
lei può fare tutte le critiche che ritiene opportune, ricevendo da noi una profonda gratitudine perchè ci darà il modo di spiegare le incomprensioni, o anche di correggere eventuali errori di valutazione.
In questo caso parliamo evidentemente di inconprensioni che grazie alla sua sollecitazione veniamo a chiarire.
Infatti non giudichiamo le persone, ma come è detto all'inizio dell'articolo, è un nostro dovere fare discernimento di ciò che le persone dicono. Quindi la situazione e lo svolgimento di un articolo non si fondamo mai sulle persone ma su ciò che predicano, insegnano, dicono.
Vede, un conto è fare citazioni in contesti ampi in cui non si pretende fare delle catechesi dottrinali, altra cosa è usare materiale non cattolico per fare delle catechesi dottrinali rischiando un sincretismo o peggio, una perdita dell'identità cattolica dal momento che abbiamo materiale sufficiente per richiamare l'attenzione sulle dottrine, specialmente a riguardo dei peccati. Legga attentamente tutto l'articolo e quello precedente sulla Confessione per comprendere lo scopo dei ragionamenti fatti i quali non pretendono l'infallibilità a discapito di un Principe della Chiesa, ma che al contrario, desiderano da questi un richiamo ai testi cattolici per affermare e confermare la nostra identità.
Giudicare le persone sarebbe mettere alla berlina la loro fede, non ci risulta aver fatto questo.
Lo stesso titolo dell'articolo non richiama il cardinale ma la citazione a due suoi interventi.
Lei parla di "disgusto", questo si che ci sembra eccessivo se, come lei stessa dice, ha trovato gli articoli "costruttivi". Se in questi ci fosse contenuto vero disgusto, gli articoli sarebbero devastanti.
Con la speranza di aver risposto alle sue domande, vogliamo proporne una a lei:
perchè non si prova mai il disgusto verso quelle citazioni non cattoliche, ma fatte da persone di Chiesa, che fanno proselitismo per altri lidi, offuscano la nostra identità di cattolici e dove non si invita mai il lettore ad entrare nella Chiesa Cattolica?
Cordiali saluti,
lo Staff del Blog
R: R: Posso fare una critica?
Data: 24.01.2013 | Autore: Luisa C.1970
Forse il mio termine sarà stato esagerato, ma io soffro davvero quando sento parlare male dei vescovi, dei sacerdoti, di cardinali o persino del Papa, provo disgusto, e avrei dovuto specificare che il disgusto non era nelle vostre parole, ma quello che suscitano in me.
Rileggerò l'ultimo articolo, anche se non vi ho trovato in effetti nulla di cattivo, ma in questi casi, invece di fare il nome del prelato, non si potrebbe fare l'articolo sulla frase omettendo l'autore, lasciandolo nell'anonimato?
In fondo anche voi non intervenite in anonimato?
Interessante la domanda che mi avete rivolto, confesso di non averci mai pensato. Forse perchè do per scontato che un cardinale che mi parla di dottrine anche usando testi non cattolici, voglia farmi vedere un lato della chiesa poco conosciuto. Che male ci sarebbe se anche un Gandhi o persino Martin Luter King fossero santi? Voi li credete all'inferno? E perchè non potrebbero insegnarci ad amare di più la chiesa?
Grazie.
R: R: R: Posso fare una critica?
Data: 24.01.2013 | Autore: Lo Staff del Blog
Gentile Luisa C.
se le nostre parole suscitano in lei del disgusto, ne saremo lieti ma solo se riguardassero la nostra coscienza, le nostre cattive abitudini, le nostre inclinazioni al peccato, diversamente non sarebbero buoni articoli.
Riguardo all'anonimato degli autori di un frasario ambiguo, senza dubbio siamo sempre molto combattuti se e come renderlo pubblico. Le assicuriamo che ci pensiamo molto prima di pubblicare un articolo rileggendolo molte volte proprio per evitare gli allarmi da lei evidenziati. Tuttavia constatiamo che non ha risposto alla nostra domanda che è forse la chiave per comprendere il nostro modo di agire e le scelte che facciamo pubblicando gli articoli.
Interveniamo nell'anonimato non per nasconderci, ma perchè vogliamo che sia il Magistero e la Scrittura ad essere indicati quali Autori dei problemi che rileviamo negli articoli, al contrario molti Prelati intervengono e scrivono libri senza nascondersi, percependo anche congrui contributi e varie pubblicità, esprimendosi a nome della Chiesa ma dove in realtà rispondono ai problemi elevandosi con le proprie opinioni.
Le facciamo un esempio concreto e reale:
se lei va in una libreria cattolica (omettiamo il nome ma speriamo si comprenda) troverà negli scaffali libri cattolici e libri non cattolici; autori cattolici e autori non cattolici. Uno compra un testo firmato da un Prelato o da un teologo che dice una cosa, e sotto troverà un altro testo di un altro Prelato o teologo che diranno il contrario, oppure che usando un parlare ambiguo metteranno in discussione quanto letto altro. In questa confusione chi ha ragione? Chi dice la verità?
Ci pensi bene!
Quanto alle canonizzazioni di non cattolici, ci perdoni, ma a questo punto a cosa serve essere cattolici? Le sue domande finali che sarebbero anche una sorta di risposta, ci dicono il grado di sincretismo al quale siamo giunti. Nessuno ha mai detto che i non cattolici sono all'inferno, se lei lo pone come domanda è evidente che non l'ha letto da noi. Di santi ce ne sono una miriade, come dice l'Apocalisse, ma a noi pellegrini sulla terra interessano i Santi Cattolici altrimenti sarebbe del tutto inutile professare questa Fede e dire il Credo. Lei non deve chiedere a noi: "Che male ci sarebbe se anche un Gandhi o persino Martin Luther King fossero santi?"
ma deve chiedersi: chi sono i Santi e quei Santi in grado di renderci chiara la strada da percorrere per trovare il Cristo: Via, Verità e Vita?
Lei deve vivere e difendere l'identità cattolica alla quale appartiene, tutti noi dobbiamo fare questo sforzo. I non cattolici non potrebbero insegnarci questa strada a meno che noi non li vediamo come "non cattolici e non credenti in Cristo" e allora essere grati a Dio per averci fatti cristiani che, come spiegato nell'articolo, ricordiamo ogni giorno nella Preghiera: "Ti ringrazio di avermi fatto cristiano".
C'è infine il riferimento a san Paolo e al suo termine usato più volte: vanto!
Il nostro vanto è in Cristo, cosa potrebbero insegnarci i non cattolici che non sia stato già pienamente vissuto e sperimentato nella Chiesa nei suoi Santi?
Il contrario di tutto questo è il sincretismo, è l'appiattimento della dottrina (lo rammenta il santo Padre Benedetto XVI) è il relativismo delle idee e delle opinioni assunte a verità, è la perdita della nostra identità di cattolici.
Può un Uomo di Chiesa fare proselitismo per le altre fedi? O deve piuttosto invitare i non cattolici (evangelizzazione) ad abbracciare Cristo nella sua totalità ed integrità, senza distorsioni come spiega il Pontefice a riguardo della dottrina che deve essere sparsa nel mondo?
Cordiali saluti,
lo Staff del Blog
Confessione e obbedenza al sacerdote
Data: 21.01.2013 | Autore: Alessandrini - Toscana
Gentilissimi Moderatori del Blog (visto che parlate al plurale e dalla presentazione, siete in diverse unità), compiacendomi molto della struttura dello stesso e della varietà degli argomenti tutti centrati sulla dottrina cattolica, vorrei chiarire un dilemma, o che tale lo è per me.
Mi riferisco all'ultimo articolo da voi postato sulla Confessione, gli obblighi, i doveri, i ruoli, ecc...
Io sono laico e mi trovo spesso davanti al mio sacerdote che agisce nel Sacramento in "Persona Christi", e qui entra il mio problema.
Se lui agisce in Persona Christi, ed è stato legittimamente mandato a compiere questo ministero e nel confessionale mi dice cose contrarie alla dottrina, come devo comportarmi se: a) io da laico conosco poco la dottrina e devo fidarmi di lui; b) se anche dei laici si fossero lamentati della situazione e il vescovo non lo ammonisce e lui non cambia; c) se egli continua a dire che il magistero è in continua evoluzione ?
Se ogni riferimento è puramente casuale, non nascondo che è la situazione in cui mi sono ritrovato e dove sono stato messo a tacere con la solita risposta: al prete si obbedisce e basta; fa ciò che il prete dice non ciò che il prete fa, ed altre simili.
Ma a questo punto come faccio, da cattolico a confessarmi correttamente e fino a che punto devo obbedire al sacerdote?
Grazie per i chiarimenti e scusatemi se sono stato lungo.
R: Confessione e obbedenza al sacerdote
Data: 22.01.2013 | Autore: Lo Staff del Blog
Gentile Alessandrini, le sue domande ci fanno piacere e tristezza insieme: piacere perchè le sue domande sono un sintomo di attenzione a questi problemi che riguardano la nostra anima, perciò non si scoraggi e continui sempre a cercare la verità; tristezza perchè constatiamo insieme la grave apostasia che dilaga nella Chiesa a causa della disobbedienza, della superbia, del relativismo e della fede fai da te anche in questi Sacerdoti. Preghiamo sempre per loro.
Per rispondere alle sue domande dobbiamo chiarire che il Sacerdote agisce in Persona Christi quando compie un atto sacramentale, in questo caso quando esprime le parole dell'assoluzione, così come quando nella Messa esprime le parole della Consacrazione imponendo, in entrambe le mani.
Nel dare l'assoluzione infatti il Sacerdote non dice "io, tizio, ti assolvo...." ma dice: "...Dio, Padre di misericordia (..), per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace. E io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre + e del Figlio + e dello Spirito Santo +."
E' chiaro per tanto che l'assoluzione è possibile solo alle condizioni stabilite dalla Chiesa e non dal Sacerdote, e qualunque sacerdote che assolvesse partendo dalle sue condizioni stabilite a seconda delle sue opinioni personali, seppur valido il gesto perchè fatto appunto in nome della Chiesa, rischia di renderla un sacrilegio, una profanazione e una perdita della Grazia al penitente il quale, non riuscendo a comprendere la gravità del suo stato e ricevendo l'assoluzione quando non la meriterebbe o perchè risulta essere insufficiente la confessione e la conversione stessa, resterebbe nel suo stato di peccato, rischiando anche l'Inferno se dovesse morire senza vero pentimento e senza assoluzione.
Perciò un Sacerdote agisce in Persona Christi solo quando compie quegli atti attraverso i quali è Cristo in persona che interviene nel mistero glorioso della Santissima Trinità. Nel momento in cui un Sacerdote parlasse, per esempio l'omelia, una catechesi, o appunto nel confessionale esprimendo le sue opinioni dissociate dal Magistero della Chiesa, lontano da quanto Ella ha stabilito, quanto dice non va assecondato, ascoltato o obbedito. Mentre a riguardo dell'assoluzione dei peccati, purchè egli sia legittimato dalla Chiesa, essa è valida, per questo si parla di sacrilegio, offesa, profanazione.
Quindi possiamo rispondere alle sue domande in questo modo:
a) io da laico conosco poco la dottrina e devo fidarmi di lui;
- rispondiamo che non è più il tempo di ignorare cosa la dottrina dice e i laici dovranno fare un grande sforzo, che è anche un atto di vera carità, nello studiare il Catechismo della Chiesa. Ci si affidi al Magistero Ecclesiale integralmente e non solo a pezzetti. Siamo forse nel tempo in cui tocca ai Laici-fidelis insegnare ai Sacerdoti la vera dottrina? Noi facciamo la nostra parte da Laici-fidelis anche in virtù di quel sacerdozio comune ricevuto nel Battesimo. Se abbiamo dei dubbi, non assecondiamoli, ma andiamo alla radice dei problemi combattendo la buona battaglia che non contro il prete ma contro le eresie.
b) se anche dei laici si fossero lamentati della situazione e il vescovo non lo ammonisce e lui non cambia;
- rispondiamo che, usando la preghiera, la pazienza, la informazione, la perseveranza e lo studio della dottrina, alla fine si troverà la via d'uscita e la ricomposizione del torto: Dio non ci abbandona. Bisogna coinvolgere più fedeli e far giungere, con somma carità ed educazione, al Vescovo i fatti concreti. Qui invitiamo a leggere la Redemptoris Sacramentum nella quale Giovanni Paolo II ricorda ai fedeli il dovere e il diritto di richiamare l'attenzione della Santa Sede in quei casi in cui sacerdoti e Vescovo del luogo (pur consultati, avvisati e ripetutamente messi al corrente dei fatti) non si adoperassero per la difesa della dottrina e la correzione degli errori e degli abusi.
c) se egli continua a dire che il magistero è in continua evoluzione ?
- rispondiamo che qui occorre mantenersi saldi nella dottrina della vera fede e spiegare che il Magistero non è affatto in evoluzione nel senso che cambia ad ogni stagione, ma che si evolve, ossia cresce con la Chiesa e nella Chiesa portando con sè la dottrina stabilita dalla Chiesa sull'etica e sulla morale, sui comportamenti del Cristiano e dello stile di vita che deve avere a similitudine di Gesù Cristo, della Vergine Santa e di tutti i Santi.
Gesù stesso si è raccomandato perchè fossimo perseveranti nella fede, nella preghiera, nella fedeltà ai Comandamenti e san Paolo ci ha messi in guardia dai venti delle mode e delle nuove dottrine.
Perdoni lei a noi per la lunga risposta, ma doverosa.
Cordiali saluti,
lo Staff del Blog.