R: R: R: Posso fare una critica?

Data: 24.01.2013 | Autore: Lo Staff del Blog

Gentile Luisa C.
se le nostre parole suscitano in lei del disgusto, ne saremo lieti ma solo se riguardassero la nostra coscienza, le nostre cattive abitudini, le nostre inclinazioni al peccato, diversamente non sarebbero buoni articoli.
Riguardo all'anonimato degli autori di un frasario ambiguo, senza dubbio siamo sempre molto combattuti se e come renderlo pubblico. Le assicuriamo che ci pensiamo molto prima di pubblicare un articolo rileggendolo molte volte proprio per evitare gli allarmi da lei evidenziati. Tuttavia constatiamo che non ha risposto alla nostra domanda che è forse la chiave per comprendere il nostro modo di agire e le scelte che facciamo pubblicando gli articoli.
Interveniamo nell'anonimato non per nasconderci, ma perchè vogliamo che sia il Magistero e la Scrittura ad essere indicati quali Autori dei problemi che rileviamo negli articoli, al contrario molti Prelati intervengono e scrivono libri senza nascondersi, percependo anche congrui contributi e varie pubblicità, esprimendosi a nome della Chiesa ma dove in realtà rispondono ai problemi elevandosi con le proprie opinioni.
Le facciamo un esempio concreto e reale:
se lei va in una libreria cattolica (omettiamo il nome ma speriamo si comprenda) troverà negli scaffali libri cattolici e libri non cattolici; autori cattolici e autori non cattolici. Uno compra un testo firmato da un Prelato o da un teologo che dice una cosa, e sotto troverà un altro testo di un altro Prelato o teologo che diranno il contrario, oppure che usando un parlare ambiguo metteranno in discussione quanto letto altro. In questa confusione chi ha ragione? Chi dice la verità?
Ci pensi bene!
Quanto alle canonizzazioni di non cattolici, ci perdoni, ma a questo punto a cosa serve essere cattolici? Le sue domande finali che sarebbero anche una sorta di risposta, ci dicono il grado di sincretismo al quale siamo giunti. Nessuno ha mai detto che i non cattolici sono all'inferno, se lei lo pone come domanda è evidente che non l'ha letto da noi. Di santi ce ne sono una miriade, come dice l'Apocalisse, ma a noi pellegrini sulla terra interessano i Santi Cattolici altrimenti sarebbe del tutto inutile professare questa Fede e dire il Credo. Lei non deve chiedere a noi: "Che male ci sarebbe se anche un Gandhi o persino Martin Luther King fossero santi?"
ma deve chiedersi: chi sono i Santi e quei Santi in grado di renderci chiara la strada da percorrere per trovare il Cristo: Via, Verità e Vita?
Lei deve vivere e difendere l'identità cattolica alla quale appartiene, tutti noi dobbiamo fare questo sforzo. I non cattolici non potrebbero insegnarci questa strada a meno che noi non li vediamo come "non cattolici e non credenti in Cristo" e allora essere grati a Dio per averci fatti cristiani che, come spiegato nell'articolo, ricordiamo ogni giorno nella Preghiera: "Ti ringrazio di avermi fatto cristiano".
C'è infine il riferimento a san Paolo e al suo termine usato più volte: vanto!
Il nostro vanto è in Cristo, cosa potrebbero insegnarci i non cattolici che non sia stato già pienamente vissuto e sperimentato nella Chiesa nei suoi Santi?
Il contrario di tutto questo è il sincretismo, è l'appiattimento della dottrina (lo rammenta il santo Padre Benedetto XVI) è il relativismo delle idee e delle opinioni assunte a verità, è la perdita della nostra identità di cattolici.
Può un Uomo di Chiesa fare proselitismo per le altre fedi? O deve piuttosto invitare i non cattolici (evangelizzazione) ad abbracciare Cristo nella sua totalità ed integrità, senza distorsioni come spiega il Pontefice a riguardo della dottrina che deve essere sparsa nel mondo?
Cordiali saluti,
lo Staff del Blog

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